

Un progetto fotografico, di Riccardo Scibetta e Iole Carollo, singolare ove l’Edicola, simbolo della fede religiosa, riprende il suo significato dimenticato di “casa dell’Uomo”. I due artisti invitati, entrambi d’origine Siciliana, esprimono attraverso i loro scatti un pensiero libero e profondo, una riflessione circa la condizione umana-divina racchiusa in ogni persona.
La sacralità nel suo senso più ampio, una necessità che si cerca e si trova -perché legata alla ricerca del senso della vita- in un Dio come nella Natura, e che ci accomuna tutti, diventa così simbolo d’uguaglianza e del potere perso. E intanto la speranza dovrebbe essere la nota che echeggia nel nostro cuore e nei nostri discorsi, nonché nelle nostre azioni. Questo è il messaggio di cambiamento positivo latente nello scorrere di immagini che ci trasportano nel nostro spazio più intimo e raramente condiviso, dove aneliamo la ripresa dei poteri umani trasferiti altrui, della libertà e di una vita davvero migliore per tutti/e.
Nella nostra biografia troviamo il senso delle nostre scelte, ed è poi nella sua storia che Iole Carollo ha trovato la spinta e l’ispirazione sul suo personale modo di affrontare il progetto êdicola.
Il suo percorso di studi in Archeologia ha reso possibile un dialogo col sacro in un senso ampio e che ci porta lontano nel tempo, proponendoci un itinerario di scatti sull’immagine sacra nei tempi antichi, nonché riportandoci alla memoria l’importanza del Femminino e del suo legame con il senso di divinità, quasi del tutto perso con l’espansione delle grandi religioni monoteiste. Questa riflessione è di grande attualità, in un contesto politico e socio-culturale che in modo più o meno palese continua a creare e a mantenere disuguaglianze, anzi, si nutre di tale cibo, poiché è negli abissi tra le persone, nelle differenze costruite, che diventa possibile la continuità di un sistema fatto di avversari e caratterizzato dall’assenza di dialogo, del senso di impotenza e di un cinismo sempre crescente.
Questo sguardo politico sulla diversità è diventato per Iole uno sguardo fotografico attraverso il quale raccontare la realtà, cercando di sensibilizzare le persone per i valori dell’uguaglianza e dell’equità incoraggiate da tutte le religioni.
Il ponte tra passato, presente e futuro è noto anche in altre delle immagini proposte. La foto del busto di Marsia, personaggio della mitologia Greca dotato di grande talento per la musica, e per questo motivo ingannato e ucciso da Apollo, incapace di sopportare le superiori capacità di un uomo semplice, diventa simbolo iconico dell’inganno e dello sfruttamento vissuto nella società contemporanea. Ma non solo, in realtà ci parla ugualmente, a voce alta e chiara, dei talenti nascosti dentro ognuna e ognuno di noi, nonché del coraggio incarnato in Marsia, Marsia che rappresenta tutte/i noi.
Per finire questa breve introduzione al percorso in 6 fotografie proposto da Iole vi propongo di addentrarvi nel suo mondo con in mente l’importanza non solo dell’individuo ma anche della Natura. Natura che da sempre è stata venerata come entità divina e magica, incitando un atteggiamento di rispetto, persino di paura, ormai perso nel desiderio di controllare e di sfruttare le risorse naturali. Vi invito dunque, ad aggirarvi tra le fotografie con un senso di venerazione verso il mondo naturale, che siete anche voi, nei vostri passi leggeri, mentre vi muovete per rivedervi in questo progetto, in questi scatti.
Testo di Ana Afonso
(2018)
Serie fotografica realizzata per il progetto êdicola, a cura di Ana Afonso, progetto realizzato con Riccardo Scibetta su idea di Stefania Giacchino
2018 / mostra | êdicola | a cura di Ana Afonso | Spazio Contemporaneo Agorà — Palermo
2018 / mostra | êdicola | Spazio Edicola — Palermo
